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Dott. Google Risponde - I Rischi Della Psicologia Fai Da Te

Sempre più spesso ci si affida a Internet per trovare risposte a tutte le domande a cui non si riesce a rispondere. Persino quando si soffre di un malessere fisico e/o psicologico, anziché rivolgersi ad uno specialista, si tende a chiedere una prima consulenza a Dott. Google.

Le persone che vivono un malessere psicologico talvolta sperimentano vergogna all’idea di ricorrere ad un professionista della salute mentale e preferiscono consultare il web per comprendere meglio il loro vissuto e trovare consigli e soluzioni facili per superare disagi come fobie, attacchi di panico, disturbi alimentari e depressione.

Purtroppo, però, nel web si incappa spesso in discussioni su forum o social network nelle quali gli interlocutori non hanno alcuna conoscenza in ambito psicologico.

Molte persone arrivano allo studio dei professionisti con una “diagnosi” fai da te e con delle richieste specifiche di trattamento in molti dei casi errate e non idonee al caso specifico.

Secondo la legge n. 56  del 18 febbraio 1989, la diagnosi psicologica è un atto tipico dello psicologo.

“La diagnosi consiste nella valutazione di comportamenti e di processi mentali e affettivi anormali, che risultano disadattivi e/o fonte di sofferenza (e cioè di manifestazioni psicopatologiche e di sintomi) attraverso la loro classificazione in un sistema diagnostico riconosciuto e l’individuazione dei meccanismi e dei fattori psicologici che li hanno originati e che li mantengono” (APA, 2003).

Ricercare i propri sintomi sul web e chiedere a Google di fare una diagnosi comporta numerosi rischi. Vediamone alcuni!

Quali sono i rischi del “fai da te” in ambito psicologico (e non)?

Un recente studio  condotto dall’università Australiana Edith Cowan University (ECU) pubblicato sulla rivista Medical Journal of Australia, ha analizzato la qualità dei consigli diagnostici e di triage forniti dai siti web gratuiti e dalle applicazioni mobili accessibili in Australia.

I ricercatori hanno analizzato 36 siti specializzati nelle diagnosi, che sono stati testati con 48 descrizioni di condizioni mediche basate sul modo più comune in cui il paziente tende a presentare i sintomi.

I ricercatori hanno riscontrato che la qualità delle diagnosi e dei consigli di trattamento variava tra le applicazioni e i siti utilizzati, e che fornivano la risposta giusta al primo click solo nel 36% dei casi.

Utilizzare Google per sapere se si soffre di una patologia medica o psichica e per ricevere consigli sul trattamento espone, pertanto, al rischio di sottovalutare o sovrastimare un problema e trarre informazioni errate da fonti poco attendibili.

Come utilizzare Google se si soffre di un malessere psicologico?

Nell’ambito della salute mentale l’unica ricerca web consigliata è quella atta ad individuare uno psicologo o psicoterapeuta abilitato che possa aiutare la persona formulando una diagnosi (attraverso colloqui clinici, osservazione e somministrazione di test psicologici e/o neuropsicologici) e consigliando il trattamento più idoneo al caso specifico.

Ogni disagio di carattere psicologico necessita di essere affrontato con professionisti specializzati.

Il rischio di cronicizzazione di tali disturbi è tanto più frequente quanto maggiore è la distanza temporale tra la comparsa dei primi sintomi e il consulto medico.

Pensi di aver bisogno di uno psicologo? Consulta l’albo degli psicologi della tua regione e scegli il professionista più vicino a te.

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BIBLIOGRAFIA

APA (American Psychological Association), Parere sulla diagnosi. 2003.

Hill, M. G., Sim, M., & Mills, B. (2020). The quality of diagnosis and triage advice provided by free online symptom checkers and apps in Australia. Medical Journal of Australia.

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