La mindfulness è una delle pratiche della Meditazione buddhista tradizionale che noi occidentali abbiamo iniziato a portare nelle nostre vite dagli anni 70 dopo averne conosciuto i benefici grazie agli studi Jon Kabat-Zinn, medico americano che ha integrato tale pratica nella psicoterapia occidentale. È proprio a partire da quegli anni che sono stati sviluppati nel Nord America e in Europa oltre 240 programmi (training) Mindfulness-based. Tra questi c’è il protocollo MB EAT, che è un training sulla consapevolezza alimentare basato sulla mindfulness.
Ma cosa significa mindfulness? La Mindfulness è essere consapevoli dei propri pensieri, delle proprie emozioni e delle sensazioni fisiche nel momento in cui le stiamo sperimentando, ma non solo…significa “Porre attenzione al momento presente in un modo particolare: intenzionalmente, in modo non giudicante, cioè non critico e con accettazione”. La Mindfulness in sostanza promuove l’equilibrio, la scelta consapevole, la saggezza e l’accettazione di ciò che è immodificabile.
La MINDFUL EATING è un modo del tutto diverso di guardare la nostra relazione con il cibo, è alimentazione consapevole.
Il protocollo Mindfulness Based Eating Awareness Training (MB – EAT), ideato da Jean Kristeller nel 1999 ha l’obiettivo generale di stabilire un rapporto più sano ed equilibrato con la propria alimentazione.
Ideale per persone che soffrono di alimentazione compulsiva, Binge Eating, “fame nervosa”, che sono in sovrappeso o vogliono stabilire un rapporto migliore con il cibo e l’alimentazione.
Dopo un primo colloquio conoscitivo e la compilazione di alcuni test psicologici la persona riceve informazioni circa il suo stato psichico e l’idoneità a cominciare il percorso MB-EAT.
Il percorso può essere sia individuale, sia di gruppo e può svolgersi in presenza, presso i miei studi di psicologia e psicoterapia a Boscoreale (Na) e Napoli, oppure in modalità on-line.
Consiste in 9-10 incontri a cadenza settimanale durante i quali saranno trattati dei temi legati all’alimentazione, saranno svolti esercizi di meditazione e saranno illustrati e condivisi gli homeworks, cioè i compiti a casa, che sono parte fondamentale del protocollo e che devono essere svolti nella settimana che intercorre tra un incontro e l’altro.
Il percorso di Mindful Eating non è compatibile con diete in quanto si tratta di un programma che non dice alle persone cosa mangiare e cosa non mangiare, incoraggiandole, al contrario, a mangiare ogni tipologia di cibo.
- Diventare consapevole delle infinite possibilità che abbiamo a disposizione per nutrirci, imparando a selezionare e preparare il cibo, rispettando la tua saggezza interiore;
- Utilizzare i 5 sensi per la scelta degli alimenti, che siano così soddisfacenti per te, ma nutrienti per il corpo;
- Riconoscere le tue abituali risposte al cibo (mi piace, non mi piace o neutro) senza giudicare;
- Essere consapevole che si possono fare delle scelte alimentari che supportano la salute e il benessere, disattivando il tuo “pilota automatico”;
- Essere consapevole dell’interconnessione tra la terra, gli esseri viventi, le pratiche culturali e l’impatto delle scelte alimentari su tali sistemi;
- Diventare consapevole del senso di fame e di sazietà per decidere se iniziare o smettere di mangiare;
- Riconoscere che non esiste un modo giusto o sbagliato di mangiare, ma diversi gradi di consapevolezza che circondano l’esperienza con il cibo;
- Dirigere la tua attenzione momento per momento al fatto che si sta mangiando;
- Osservare i pensieri come semplici pensieri, eventi mentali;
- Distinguere tra gli aspetti psicologici dell’esperienza emotiva e gli stimoli della fame e della sazietà;
- Accettare le emozioni come parte dell’esperienza umana, con minore reattività ad esse;
- Essere consapevole degli stati interni, incrementando il monitoraggio metacognitivo.
Per saperne di più sulla Mindful Eating leggi l’articolo “Mindful eating: la mindfulness applicata all’alimentazione“
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