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I disturbi del neurosviluppo sono un insieme di condizioni con esordio in età evolutiva, che interessano lo sviluppo del cervello e delle sue funzioni. Possono causare difficoltà nell’apprendimento, nella comunicazione e nel comportamento. In Italia tali disturbi colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10 e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra i 0 e i 17 anni, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi. 

I disturbi del neurosviluppo comprendono i disturbi dello spettro autistico, i disturbi specifici dell’apprendimento, il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD), la disabilità intellettiva, i disturbi della comunicazione e i disturbi del movimento.

Disabilità intellettive

La disabilità intellettiva è caratterizzata da deficit delle capacità mentali generali, come il ragionamento, il problem solving, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dell’esperienza. I deficit comportano una compromissione del funzionamento adattivo tale che l’individuo risulta incapace di soddisfare gli standard di autonomia e di responsabilità sociale in uno o più aspetti della vita quotidiana, comprese la comunicazione, la partecipazione sociale, l’attività scolastica o lavorativa, e l’autonomia a casa o nella comunità.

Disturbi della comunicazione

I disturbi della comunicazione comprendono il disturbo del linguaggio, il disturbo fonetico-fonologico, il disturbo della comunicazione sociale e il disturbo della fluenza.

I primi tre disturbi sono caratterizzati da deficit dello sviluppo e dell’utilizzo rispettivamente del linguaggio, dell’eloquio e della comunicazione sociale. I disturbi della comunicazione si manifestano precocemente e possono produrre danni funzionali permanenti.

Disturbi del movimento

I disturbi del movimento comprendono il disturbo dello sviluppo della coordinazione, il disturbo da movimento stereotipato e i disturbi da tic.

Il disturbo dello sviluppo della coordinazione è caratterizzato da deficit dell’acquisizione e dell’esecuzione delle abilità motorie coordinate e si manifesta con goffaggine e lentezza o imprecisione nello svolgimento delle abilità motorie che interferiscono con le attività della vita quotidiana. I disturbo da movimento stereotipato viene diagnosticato quando un bambino presenta comportamenti motori ripetitivi, apparentemente intenzionali e senza una finalità precisa, come scuotere le mani, dondolarsi, battersi la testa, mordersi o colpirsi. I disturbi da tic sono caratterizzati dalla presenza di movimenti stereotipati o vocalizzazioni improvvisi, rapidi e non ritmici (tic motori o vocali).

Disturbi dello spettro autistico

I disturbi dello spettro autistico comprendono l’autismo e la sindrome di Asperger.

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che interessa la capacità di stabilire relazioni sociali e comunicative. Le persone con autismo possono avere difficoltà a comprendere le emozioni degli altri e a esprimere le proprie. Possono anche mostrare interesse limitato per gli altri e avere difficoltà a stabilire relazioni sociali.

La sindrome di Asperger è simile all’autismo, ma le persone con questa condizione hanno meno difficoltà nel linguaggio e nelle abilità cognitive. Tuttavia, possono avere difficoltà nella comprensione delle sfumature sociali, nell’interpretazione delle espressioni facciali e del linguaggio del corpo.

Disturbi specifici dell’apprendimento

I disturbi specifici dell’apprendimento comprendono la dislessia, la disgrafia, la disortografia, la discalculia e la disprassia.

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che interessa la capacità di leggere. Le persone con dislessia possono avere difficoltà a decifrare le parole e a capire il significato di quello che leggono. La disprassia è un disturbo simile che interessa la capacità di scrivere e di eseguire altre attività motorie fine.

La disgrafia è un disturbo specifico della scrittura nella riproduzione di segni alfabetici e numerici.

La disortografia è il disturbo specifico che  coinvolge la correttezza della scrittura, cioè l’ortografia come capacità di scrivere rappresentando correttamente i suoni e le parole della propria lingua.

La discalculia riguarda una difficoltà nella manipolazione dei numeri, i calcoli veloci a mente e il recupero dei risultati nelle diverse operazioni aritmetiche.

La disprassia è una difficoltà nel coordinare i movimenti necessari per compiere un’azione volontaria, può riguardare sia la motricità globale sia specifiche aree del corpo (mani, occhi, bocca…).

Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI o ADHD) è un disturbo del comportamento che si manifesta con iperattività, impulsività e difficoltà di attenzione. Le persone con ADHD possono avere difficoltà a concentrarsi su un’attività per un periodo di tempo prolungato e possono essere facilmente distratte.

Valutazione cognitiva: cos’è e a cosa serve?

La valutazione è un passaggio essenziale della presa in carico di un minore con sospetto disturbo del neurosviluppo. Spesso esita nella formulazione di una diagnosi e di un piano didattico/educativo tagliato sui bisogni e le capacità specifiche del bambino (PDP/PEI).

La valutazione è, inoltre, fondamentale per avviare percorsi riabilitativi mirati al potenziamento di funzioni cognitive specifiche.

Quando richiedere una valutazione cognitiva?

È consigliato richiedere una valutazione cognitiva presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile o presso centri e studi associati specializzati nella diagnosi di disturbi del neurosviluppo quando:

  • la lettura è lenta e frammentata;
  • sono presenti difficoltà nelle discipline scolastiche (talvolta segnalate dagli insegnanti);
  • si osserva lentezza nell’apprendimento e nell’esecuzione dei compiti scolastici;
  • sono presenti difficoltà a comprendere i contenuti che legge;
  • il bambino commette errori in scrittura e/o la scrittura non è leggibile;
  • vi sono difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e nelle procedure di calcolo;
  • si riscontra distraibilità;
  • si riscontrano difficoltà di memorizzazione e/o di comprensione.

Una valutazione cognitiva tiene conto anche degli aspetti emotivi e personologici del bambino, e si può richiedere anche quando il bambino:

  • Tende ad isolarsi;
  • Ha l’umore a terra, manifestando tristezza e preoccupazioni eccessive;
  • Non si comporta in modo adeguato al contesto;
  • Si scoraggia facilmente al primo fallimento.

La manifestazione di anche una sola di queste condizioni è sufficiente per richiedere una consulenza psicologica.

Le principali fasi della valutazione cognitiva

La valutazione cognitiva si svolge generalmente seguendo il seguente iter:

  1. Colloquio clinico – Lo psicologo svolgerà uno o più colloqui clinici con i genitori e il bambino;
  2. Somministrazione di test – Verranno somministrate diverse prove al bambino, orientate sia a valutare le capacità cognitive, sia a conoscere le condizioni emotive e le manifestazioni comportamentali. In questa fase è necessario anche il contributo dei genitori, ai quali saranno somministrati dei questionari;
  3. Restituzione – Lo psicologo, dopo aver messo insieme i dati raccolti, restituirà ai genitori una valutazione del profilo completo del bambino, e consegnerà una relazione che potrà essere consegnata alla scuola frequentata dal bambino, al fine di consentire alle insegnanti di redigere un Piano Didattico Personalizzato (PDP), oppure un Piano Educativo Personalizzato (PEI).

Gli interventi possibili per i disturbi del neurosviluppo

I disturbi del neurosviluppo possono essere trattati con una combinazione di terapie comportamentali, terapie farmacologiche e supporto educativo. È importante che i genitori e gli insegnanti lavorino insieme per creare un ambiente di apprendimento sicuro e confortevole per le persone con disturbi del neurosviluppo. Inoltre, una diagnosi tempestiva è fondamentale per poter iniziare il più presto possibile un percorso terapeutico e supportivo.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

Istituto superiore di sanità

Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione

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