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prestazioni psicologiche on-line

Le prestazioni psicologiche “on-line” sono estremamente diffuse nel mondo, in particolare negli Stati Uniti d’America, dove fin dalla metà del 1900 si cominciò a discutere della “telephone analysis” e dagli anni ’70 vengono effettuati interventi psicologici “a distanza”.

In Italia la domanda di tali prestazioni è in forte aumento. Secondo il rapporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2015, infatti, il 25% degli italiani ricorrono a internet per cercare informazioni riguardanti la propria salute fisica e psichica. Inoltre, numerosi professionisti propongono forme di assistenza on-line.

I recenti decreti sulle Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, che consentono spostamenti solo in casi di “comprovate esigenze lavorative e di salute”, hanno inciso profondamente sulla crescita di tali dati.

Allo stato attuale, nell’ambito della salute mentale, in Italia è possibile continuare ad usufruire di prestazioni psicologiche, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie stabilite dal Ministero della Salute; tuttavia, siamo sollecitati a utilizzare al massimo modalità di lavoro agile laddove sia possibile lavorare “a distanza”, senza spostarsi dal proprio domicilio.

La scelta di svolgere colloqui utilizzando mezzi di comunicazione che il progresso tecnologico mette a disposizione (Skype, Hangouts, Zoom, Videochiamate Whatsapp) è legata ad una valutazione che il paziente e il professionista conducono considerando vari fattori.

Quali sono i vantaggi delle prestazioni psicologiche on-line?

Vediamo insieme i vantaggi dell’usufruire di prestazioni psicologiche in modalità on-line:

1. Accessibilità

Le barriere architettoniche sono “abbattute”, così come sono azzerate le difficoltà a raggiungere un luogo fisico in cui usufruire delle prestazioni sanitarie.

2. Supporto in situazioni di emergenza o eccezionali

In situazioni in cui c’è grande distanza geografica tra paziente e psicologo/psicoterapeuta , o impossibilità di raggiungere lo studio, la tecnologia consente di continuare a prendersi cura del proprio benessere psicologico.

3. Risparmio economico e di tempo

Le prestazioni psicologiche online consentono un risparmio economico e di tempo legato alla mobilità da casa allo studio del professionista, che viene abolita.

4. Non si interrompe il percorso psicologico/psicoterapeutico

In caso di improvvisa impossibilità di recarsi allo studio, l’utilizzo dei mezzi di comunicazione tecnologici consente di continuare il percorso psicologico/psicoterapeutico intrapreso.

Criticità e soluzioni

Nonostante i numerosi vantaggi dell’utilizzo delle nuove tecnologie in ambito psicologico e psicoterapeutico, si riscontra una certa reticenza nel loro sviluppo e nella loro promozione. Ciò è dovuto ad una serie di criticità, che, grazie ad azioni congiunte del professionista, del paziente e (talvolta) della sua rete familiare, possono essere superate.

Alcune di queste sono:

1. Scarsa conoscenza del fenomeno, della sua diffusione e offerta

La diffusione informale e disordinata delle prestazioni psicologiche on-line, hanno generato confusione sia nell’utenza, sia nei professionisti della salute mentale. Molto spesso le informazioni condivise sul web sono prive di riferimenti a fonti attendibili e la difficoltà di identificare e distinguere in modo chiaro il professionista psicologo o psicoterapeuta da altre figure che operano on-line, ha contribuito ad alimentare tale disorientamento.

In questi casi è utile avere chiara la differenza tra i vari professionisti della salute mentale ed effettuare una ricerca del professionista di cui pensiamo di aver bisogno, verificando che sia iscritto al suo albo professionale.

2. Scetticismo rispetto all’efficacia degli interventi on-line

L’assenza di prossimità fisica e di possibilità di contatto caratteristica degli interventi in modalità on-line ha determinato scetticismo sull’efficacia delle prestazioni.

Tuttavia, molte ricerche orientate alla valutazione dell’efficacia della psicoterapia on-line hanno mostrato risultati positivi sia in termini di comunicazione, comprensione e alleanza terapeutica, sia in termini di efficacia clinica.

3. Inadeguati strumenti tecnologici o scarse competenze digitali

Per gestire una relazione terapeutica a distanza sono necessari strumenti e dispositivi tecnologici che non tutti possiedono. Sono fondamentali, infatti, una connessione internet stabile, un dispositivo quale pc, tablet o smartphone, e le competenze digitali necessarie per utilizzarli.

In tali circostanze, l’aiuto dei familiari o di amici può essere fondamentale. Possiamo immaginare di chiedere in prestito un dispositivo o di farci spiegare “come si fa” da chi ha maggiori conoscenze degli strumenti tecnologici/informatici.

4. Difficoltà legate alla privacy

Molte persone condividono casa con i familiari ed è possibile non disporre di uno spazio adeguato nel quale svolgere i colloqui psicologici on-line nel rispetto della loro privacy. Ciò è ancora più difficile in questo periodo di isolamento sociale.

In questi casi è possibile ritagliare uno spazio anche in luoghi meno “frequentati” dello spazio abitativo, ad esempio: il garage, la lavanderia, il giardino, la macchina etc.

Qualunque posto ci faccia sentire a nostro agio può consentirci di sperimentare una modalità diversa di svolgere un colloquio psicologico.

Un “approccio integrato” alla psicoterapia on-line

La psicoterapia e i colloqui di sostegno psicologico necessitano di un setting (una cornice spazio-temporale) adeguato. La relazione tra paziente e psicologo/psicoterapeuta è sicuramente modificata dal setting on-line, ma ciò non rende l’incontro meno efficace. Infatti, la metodologia applicata è la stessa sia in presenza sia a distanza.

Inoltre, la modalità on-line possiede aspetti positivi. Al terapeuta consente di porre maggiore attenzione ai dettagli del viso e alle parole, e al paziente può consentire di sperimentare meno vergogna e mostrare parti diverse di sé.

Naturalmente manca la presenza corporea di entrambi, e ciò rischia di rinforzare la tristezza della distanza sociale, o l’evitamento del contatto pieno con l’esperienza. Tutto questo fa parte della condizione data, e va sicuramente tenuto in considerazione.

In conclusione, possiamo dire che i colloqui psicologici o la psicoterapia on-line non possono essere definiti “peggiori o “migliori” di quelli “vis à vis”, ma semplicemente “diversi. Allo stesso modo possono considerarsi diverse due terapie tra loro, indipendentemente dalla modalità in cui avviene l’incontro.

 “Una professione moderna si evolve, si adegua alle risorse che le nuove tecnologie forniscono, senza perdere però i riferimenti valoriali che la caratterizzano, senza sminuire i principi deontologici che l’hanno resa credibile”.

Dott. Fulvio Giardina – Presidente del CNOP (Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi)

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

  1. Bozzaotra, A. (2017). Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal web. Roma: Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
  2. Migone P. (2003), La psicoterapia con internet, in Psicoterapia e Scienze Umane, XXXVII, 4:57-73
  3. Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi (CNOP)
  4. Gazzetta Ufficiale

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