Il confronto sui social può influenzare il percorso di PMA. Ecco come proteggerti e affrontare il viaggio con maggiore consapevolezza.

L’infertilità non è solo la difficoltà a concepire un figlio, ovvero l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti. È una vera e propria malattia riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una malattia profondamente dolorosa, e spesso silenziosa, che solo in Italia riguarda circa il 15% delle coppie in età riproduttiva.
Ricevere una diagnosi di infertilità ha un impatto psicologico significativo, influenza l’autostima e il benessere psicologico dei singoli, e può minare la stabilità della relazione di coppia. È davvero un carico emotivo pesante, che molte coppie si trovano ad affrontare.
Le emozioni dopo la diagnosi: paura, tristezza, ansia, stress, vergogna, rabbia e frustrazione
Affrontare l’infertilità significa oscillare tra speranza e frustrazione, gioia e delusione. Ogni test di gravidanza negativo può essere vissuto come un lutto, mentre vedere chi riesce a concepire facilmente può far emergere dolore e un senso di inadeguatezza. E, a volte, anche di solitudine, perché può sembrare che nessuno possa capire davvero come ci si sente. Il senso di colpa (come se ci fosse una responsabilità nell’essere infertili), la vergogna e la paura del giudizio altrui possono isolare ancora di più chi sta vivendo questa esperienza.
L’impatto psicologico sulla coppia
L’infertilità non riguarda solo l’individuo, ma anche la coppia. Il peso delle aspettative, il susseguirsi di visite mediche e trattamenti possono trasformare la spontaneità che caratterizzava la relazione fino a quel momento in un lontano ricordo. Il desiderio di un figlio rischia di diventare un’ossessione, minando l’intimità e creando tensioni tra i partner. È fondamentale parlare, comprendersi e affrontare insieme questo percorso per non perdere di vista la propria unione.
Psicoterapia e supporto psicologico per l’infertilità
Chiedere aiuto, individualmente o in coppia, non è un segno di debolezza, ma un passo di grande forza. È un atto d’amore verso voi stessi e la vostra relazione.
Ricevere un supporto psicologico può fare la differenza per:
- Dare voce al dolore: Riconoscere ed esprimere la sofferenza aiuta a gestire le emozioni e le eventuali condizioni patologiche che potrebbero presentarsi dopo la diagnosi (ansia, depressione);
- Rafforzare la relazione di coppia: Imparare a comunicare senza ferire, sostenendosi a vicenda;
- Esplorare altre possibilità: Esplorare le strade alternative alla genitorialità come l’adozione o la Procreazione Medicalmente Assistita (omologa o eterologa) senza sentirsi schiacciati dalle pressioni sociali, perché ogni scelta è valida e personale;
- Ritrovare il proprio valore: Prendersi cura delle ferite all’autostima che la diagnosi di infertilità ha inflitto per ritrovare la fiducia in se stessi.
Che fare dopo aver ricevuto una diagnosi di infertilità?
La diagnosi di infertilità tocca (e spesso devasta) mente, corpo, e, soprattutto, il cuore. È fondamentale elaborarla per ridurre l’impatto psicologico che può avere sia sul singolo sia sulla coppia. Parlare della propria condizione, del proprio vissuto emotivo e dei propri pensieri è essenziale per prendersi cura di sé, ma anche della propria relazione, perché condividere il peso lo rende più leggero.
Richiedere l’aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta esperto di psicologia perinatale e PMA consente di ritrovare equilibrio e benessere, indipendentemente dalla scelta di ricorrere alla PMA, all’adozione o di accettare la propria condizione e che il nucleo familiare non crescerà.
Se hai ricevuto una diagnosi di infertilità e hai bisogno di supporto, contattami per una consulenza psicologica individuale o di coppia.
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