La gratitudine è un sentimento dal grande potere terapeutico. Vediamo cos'è, perché è necessaria e come svilupparla.
Lo scopo del seguente articolo non è solo quello di chiarire quali siano le circostanze in cui rivolgersi ad uno Psicologo ma, anche, quello di incitare chiunque riconosca di vivere un momento di blocco, disagio, sofferenza, malessere a prendersi cura della propria salute psicologica tanto quanto fa con la sua salute fisica, superando le barriere mentali costituite da propri ed altrui pregiudizi, stereotipi sociali, convinzioni errate accompagnate da conseguenti vissuti di vergogna, imbarazzo, ostilità e diffidenza.
È utile rivolgersi ad uno psicologo per essere aiutati con colloqui di valutazione e sostegno quando si avverte una situazione di disagio che interferisce con il normale e/o desiderato svolgimento delle proprie attività di vita (personali, relazionali, scolastiche o lavorative, sociali etc). La consulenza psicologica è un sostegno e un aiuto a ritrovare ed utilizzare le proprie risorse e potenzialità. Rivolgersi ad uno psicologo sin dai primi segnali di disagio è essenziale per prevenire la complicazione di una situazione di malessere.
Come capire se si ha bisogno di rivolgersi ad uno psicologo?
Andare dallo Psicologo significa prendersi cura della propria salute mentale, la quale va di pari passo con la propria salute fisica e con il benessere generale e, quindi, essere persone sane che, riconoscendo un disagio al quale in un determinato periodo della propria vita non riescono a far fronte, decidono di rivolgersi allo specialista competente in materia per attivare un processo di cura e di guarigione.
Generalmente, ci si rivolge ad uno psicologo o psicoterapeuta quando:
- si sente di aver perso la speranza;
- si avverte una forte sofferenza senza sapere da cosa dipenda;
- i litigi, le aggressioni o la dipendenza sono il fondamento delle relazioni con gli altri;
- l’angoscia e la paura fanno parte della quotidianità;
- si desidera ritrovare serenità e felicità;
- ci si vuole avviare verso una crescita interiore personale;
- si hanno esigenze di comprensione e/o di orientamento;
- si vuole raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e delle proprie sfere vitali (familiare, sentimentale, sociale, lavorativa, scolastica);
- si sta attraversando una crisi temporanea;
- si sente il bisogno di dipanare dinamiche e difficoltà affettive, sociali, familiari, relazionali, scolastiche, lavorative;
- si vuole uscire da situazioni di stallo e/o blocco;
- i sintomi (es. ansia, depressione, stress etc.) aumentano progressivamente di intensità e frequenza, persistendo troppo a lungo nel tempo e incidendo negativamente nella propria vita;
- in caso di lutti ed eventi traumatici;
- vi è necessità di liberarsi da eccesso di ansia, stress, impulsi, pensieri, paure, difficoltà, idee e sentimenti negativi (tristezza, idee fataliste sul futuro, paure irrazionali);
- notiamo alterazioni del comportamento (ad esempio sbalzi costanti e ingiustificati dell’umore, alterazioni nella nostra condotta che generano problemi o isolamento ingiustificato);
- un problema psicologico tende ad aumentare di intensità e frequenza, cronicizzandosi ed invadendo in modo disfunzionale tutte le varie sfere vitali;
- vogliamo ristabilire equilibrio e giusto livello di umore e di autostima, oppure rimodulare e migliorare il nostro carattere e la nostra personalità,
- per uscire gradualmente da abusi e dipendenze (droghe, alcool, tabacco, cibo, sesso).
Come lo psicologo può essere d’aiuto?
- Sostenendo la persona attraverso il disagio interno fino alla sua attenuazione e/o scomparsa,
- Aiutando a comprendere, riattivare e rinsaldare le proprie energie e capacità, soluzioni e motivazioni interne, permettendo in tal modo il superamento di blocchi ed ostacoli psichici,
- Creando uno spazio diverso da quelli soliti della vita quotidiana, in cui confidarsi e confrontarsi ritrovando punti di riferimento e risposte,
- Fornendo le necessarie informazioni in merito al problema esposto ed inviando, eventualmente, ad altro specialista.
Se vi è capitato di pensare di rivolgervi ad uno psicologo, fatelo e basta. In questo modo la situazione non si aggraverà. Nel peggiore dei casi avrete vissuto una nuova esperienza che potrebbe essere o non essere ciò di cui avevate bisogno.
Uno psicologo non è un nuovo migliore amico. Si tratta di un professionista preparato per aiutarvi a riorganizzare le vostre idee e i vostri sentimenti, in modo che soffriate meno e abbiate una vita più armoniosa.
Il risultato delle sedute dallo psicologo non è la piena felicità. Ciò che uno psicologo fa è aiutarvi affinché possiate affrontare i vostri problemi e i vostri conflitti in maniera più tranquilla. Questo migliorerà la qualità della vostra vita, ma non vi renderà immuni alla sofferenza o alla confusione.
Come comprendere un sostegno psicologico o una psicoterapia stanno “funzionando”?
Premesso che l’intervento psicologico o psicoterapico si fondano sulla reciproca collaborazione attiva di professionista e cliente, su un “contratto di lavoro” con precisi obiettivi e su una specifica relazione fondata sulla fiducia reciproca, l’empatia, la disponibilità e l’accoglienza, sarà possibile fare una valutazione dell’efficacia del percorso soltanto in itinere.
Gli elementi valutabili saranno:
- la qualità della relazione, luogo in cui il cliente possa sentirsi a suo agio nel raccontarsi, esprimere il proprio disagio e i propri pensieri, accogliere le indicazioni dello psicologo;
- il tempo: una terapia “rapida” o “lunga” non sono necessariamente garanzia di efficacia e di raggiungimento del proprio benessere. Ciò che, invece, è consigliabile è partire da un’attenta analisi del bisogno e formulazione di piccoli obiettivi raggiungibili e realistici all’interno di un arco temporale definito e concordato insieme. Raggiunto quel momento fare “il punto della situazione” in modo onesto e condiviso, eventualmente rivalutando un ulteriore periodo di approfondimento, analisi, elaborazione a seconda delle esigenze attuali;
Prima di intraprendere un percorso è bene informarsi sulla distinzione tra psicologo e psicoterapeuta al fine di poter scegliere consapevolmente a quale professionista rivolgersi in base alle proprie necessità.
Come spiegare ai propri familiari la necessità di rivolgersi ad uno psicologo?
Molto spesso la decisione di rivolgersi ad uno psicologo è difficile da comunicare ai propri familiari, in quanto purtroppo ci si trova in sistemi familiari che difficilmente comprendono tale bisogno e sono condizionati da pregiudizi e stereotipi su tale professione. Altre volte siamo noi stessi immersi in questi stereotipi e false convinzioni e, quindi, temiamo il giudizio altrui, negandoci la possibilità di condividere questa scelta e, magari, di trovare comprensione e rassicurazione. Se noi stessi siamo consapevoli e convinti del fatto che lo Psicologo è un professionista che, in un determinato periodo della nostra vita, ci può aiutare a ritrovare l’equilibrio e raggiungere i nostri obiettivi di benessere saremo certamente più a nostro agio nel comunicare ad un nostro familiare/conoscente questa nostra decisione, consapevoli del fatto che siamo persone che si prendono cura della propria salute emotiva, psicologica e relazionale.
“A ciascuno il compito di trasformare le proprie ferite in punti di inserimento per le ali”
J.W.N. Sullivan
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